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Infrastrutture pilastro della ripresa post Covid-19

Confindustria Lombardia e Assolombarda presentano uno studio curato dall’Università Bocconi per lo sviluppo della competitività del sistema manifatturiero, dei trasporti e della logistica attraverso nuove opere infrastrutturali e policy mirate

Milano, 10 novembre 2020 – Si è svolto oggi in modalità streaming il convegno “Le prospettive della Lombardia nel contesto delle nuove Global Value Chains: gli sviluppi attesi nel settore delle infrastrutture di trasporto” organizzato da Confindustria Lombardia e Assolombarda nell’ambito della World Manufacturing Week.

Il webinar è stato l’occasione per presentare uno studio sullo sviluppo delle infrastrutture di trasporto curato dal Centro di Ricerca GREEN dell’Università Bocconi e arricchito dalle interviste a 19 imprese manifatturiere, del trasporto, della logistica e GDO appartenenti al territorio.

Attraverso lo studio Confindustria Lombardia e Assolombarda intendono suggerire spunti di policy in merito alla dotazione infrastrutturale della regione necessaria a rispondere ai macro trend che coinvolgeranno nel futuro manifattura e comparto trasporti e logistica e alle connessioni del sistema produttivo ed economico con il resto del mondo, attraverso la partecipazione delle imprese alle filiere globali.

Queste le 5 proposte di policy emerse:

  1. 1.      Efficientamento della rete infrastrutturale attraverso lo sviluppo di moderne e resilienti reti infrastrutturali;
  2. 2.      Digitalizzazione e automazione per una Logistica 4.0;
  3. 3.      Valorizzazione della sostenibilità ambientale e sociale quale elemento di innovazione;
  4. 4.      Rafforzamento dell’internazionalizzazione per favorire le PMI del manifatturiero e il settore trasporto nazionale;
  5. 5.      Semplificazione burocratica per il rilancio degli investimenti nelle infrastrutture per la logistica;

“Come dimostrato anche in questa fase emergenziale, il settore manifatturiero è il vero traino per lo sviluppo e l’innovazione dell’economia, e lo è maggiormente laddove inserito in un contesto competitivo. E’ in quest’ottica che si colloca lo studio sulle infrastrutture presentato oggi. Realizzare un sistema infrastrutturale moderno, adeguato ed efficiente incrementa la competitività del territorio al servizio delle imprese e migliora la qualità della vita delle persone: i costi del non realizzare le infrastrutture sono infinitamente superiori a quelli del farle. Si stima infatti che la mancata realizzazione delle infrastrutture strategiche in Italia, nel periodo 2015-2030 potrebbe generare 640 miliardi di euro di costi. Occorre quindi una pianificazione rapida, anche attraverso l’uso dei fondi del Recovery Plan, che possa realmente produrre benefici in termini di sviluppo e rilancio dell’economia. Intervenire sulla dotazione infrastrutturale del nostro Paese è fondamentale per sostenere nel breve termine la crescita e l’occupazione. L’industria lombarda, con questo studio, vuole indicare alla Regione quali opere prioritarie devono essere realizzate nei prossimi anni per mantenere l’attrattività e la competitività dei nostri territori” ha dichiarato Marco Bonometti, Presidente di Confindustria Lombardia.

“L’emergenza Covid-19 ha messo in luce il ruolo strategico del trasporto delle merci e della logistica per l’efficienza delle catene di produzione e di distribuzione. Un disegno di politica industriale moderna e sostenibile nel tempo deve necessariamente tenerne conto – ha dichiarato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda –. Questo significa dotare la Lombardia della capacità infrastrutturale necessaria, da un lato, a rispondere ai macro trend che coinvolgeranno la manifattura nel futuro e, dall’altro, a garantire la partecipazione delle nostre imprese alle filiere globali. Per farlo dobbiamo favorire la creazione di poli logistici per rendere la nostra regione più centrale per gli scambi con il resto del mondo; favorire l’intermodalità ferro-gomma per aumentare l’efficienza nel trasporto verso i mercati europei; pianificare e realizzare nuove opere strategiche e accelerare la realizzazione di quelle già previste. Infine, implementare la digitalizzazione e la semplificazione delle procedure autorizzative, a beneficio dell’intera catena logistica”.

Per il prof. Oliviero Baccelli “la necessità di promuovere un salto di qualità dei servizi di trasporto e di logistica attraverso nuove infrastrutture e policy mirate nell’innovazione è una priorità non solo per la Lombardia ma per il Paese. Infatti, i grandi gate internazionali della Lombardia per l’interscambio delle merci sono a servizio non solo delle imprese del territorio lombardo, ma di tutto il sistema produttivo nazionale, grazie alle economie di scala e di specializzazione nel settore aereo, nel settore intermodale ferroviario e nelle attività logistiche a supporto di filiere complesse e di grande rilevanza per il Made in Italy come quelle del farmaceutico, tessile e abbigliamento, food&beverage e dell’e-commerce. Nel 2019, a livello italiano, a fronte di saldo positivo di 53 miliardi di Euro negli interscambi di prodotti manifatturieri, la bilancia dei pagamenti nel settore dei trasporti è negativa per 6 miliardi Euro, di cui 3 relativi al trasporto su strada. Attivare iniziative di policy integrate fra industria e trasporti permetterebbe di recuperare valore aggiunto e occupazione per l’economia italiana”.

Confindustria Lombardia, di concerto con le proprie Associazioni Territoriali, ha poi individuato una serie di interventi infrastrutturali prioritari, stradali e ferroviari, per il territorio regionale nell’ottica di una più efficiente mobilità, di un innalzamento della qualità della vita e di una maggiore competitività territoriale.

 

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